IDEATORE: Eliot Laurence
CAST: Taylor Hickson, Ashley Nicole Williams, Jessica Sutton, Amalia Holm, Demetria McKinney, Lyne Renée.
GENERE: drammatico, fantasy
L’ucronia è l’ipotizzare che i fatti storici abbiano preso una piega diversa rispetto agli esiti che si sono realmente verificati. Proprio questo tipo di ipotesi è alla base della storia raccontata in “Motherland – Fort Salem”: una serie in 10 episodi disponibile su Amazon Prime Video.
Le vicende raccontate sono ambientate in un mondo dominato dalle donne, dove gli Stati Uniti terminarono le persecuzioni contro le streghe siglando l’Accordo di Salem, un documento che, in cambio della pace, obbliga tutte le streghe a prestare servizio militare per il proprio Paese Da questo patto sarebbe nata quindi, tre secoli fa, un’America diversa retta dal matriarcato.
La storia però si svolge in un tempo vicino al nostro e il nemico da combattere per tutto il mondo è la Spree: un’organizzazione terroristica che vuole l’indipendenza delle streghe dai vari governi. La serie segue le vicende di tre streghe, reclute della stessa unità dell’Esercito.
Nel momento in cui sto registrando la recensione, sappiamo già che verrà prodotta una seconda stagione. La decisione è arrivata quasi subito: a distanza di poche settimane dal debutto della serie negli Stati Uniti, grazie ad un’ottima media di ascolti del primo ciclo di episodi.
La serie è un intreccio di generi. C’è il genere militare: tre reclute che devono superare il periodo di addestramento. Allo stesso tempo è anche un film per teenager con personaggi che arrivano da classi sociali diverse con tutto ciò che la situazione porta: confronto, amicizia, gelosia e interessi amorosi. Per finire però c’è anche l’intrigo terroristico… senza dimenticare la dimensione fantasy di un mondo dove la magia è normale.
Cosa ne penso? Beh, si tratta di una serie femminista? No, non credo. Non basta che i personaggi siano quasi tutti delle donne per definirla una storia femminista. Non vi ho percepito nulla di “rivoluzionario” o “femminista”, perché che i soldati e i comandanti siano donne o uomini… francamente non cambia di una virgola: le dinamiche sono le stesse. Se davvero, un giorno, ci fossero le donne al comando… beh, spero proprio che facciano di meglio.
Per il resto, mi sembra “un’americanata” per il mercato degli “young adult” (come dicono quelli bravi) a metà strada tra “Beverly Hills 90210” e “L’Uomo nell’Alto Castello”… ma, proprio per questo, ha il suo fascino. Inizi a vederla e ti sembra di essere tornata adolescente ma poi rimani a guardare per vedere dove va a parare e nelle ultime (5?) puntate la storia decolla, fino ad arrivare al finale di stagione che ti lascia con un paio di colpi di scena e un cliffhanger mica male.
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