REGIA: David Fincher
CAST: Gary Oldman, Amanda Seyfried, Lily Collins, Arliss Howard, Tom Pelphrey, Sam Troughton, Ferdinand Kingsley, Tuppence Middleton, Tom Burke, Joseph Cross, Jamie McShane, Toby Leonard Moore, Monika Gossmann, Charles Dance.
GENERE: drammatico, biografico
Questo #visioselfie è dedicato al film “Mank”, disponibile su Netflix. Era da un po’ di tempo che lo avevo adocchiato e, dopo la notizia delle dieci nomination agli Oscar compresa quella per il miglior film, mi sono decisa a vederlo. Il film racconta alcuni frammenti della vita dello sceneggiatore Herman J. Mankiewicz, interpretato dal sempre ottimo Gary Oldman. In particolare la storia si concentra su due diversi periodi: il primo negli anni trenta e il secondo durante la stesura della sceneggiatura del famosissimo “Quarto Potere”, pellicola scritta diretta e interpretata da Orson Welles e uscita nel 1941. Il film era liberamente ispirato alla vita del magnate dell’editoria William Randolph Hearst. “Mank” appoggia la tesi secondo cui la paternità della sceneggiatura di “Quarto Potere” sarebbe da attribuire interamente a Mankiewicz e non anche ad Orson Welles.
Cosa ne penso? Cominciamo dalle note positive: è un film tecnicamente esemplare, molto ben realizzato. E’ una pellicola in bianco e nero e segue tutti gli stilemi delle pellicole girate all’epoca di “Citizen Kane” (questo il titolo originale di “Quarto Potere”): dai titoli di testa, ad alcune dissolvenze particolari scelte per comunicare delle sensazioni, dei contenuti, proprio come accadeva all’epoca. Perfino il sonoro ha lo stesso tipo di qualità del sonoro dell’epoca. Davvero un ottimo lavoro.
Il problema è che, dopo i primi venti minuti (passati ad ammirare lo stile fedele al periodo) ho raggiunto la fase REM violenta. Mi sono fatta forza e ho cercato di lottare per finire di vedere il film, ma niente: la confusione regnava indisturbata nel racconto e la palpebra continuava a calare pesantemente, forse complice anche la storia politica raccontata che forse, per qualcuno poco avvezzo alla politica americana come me, non era di particolare interesse. Non lo so. La storia non mi ha catturato neanche un po’. Conclusioni? Vincerà sicuramente l’Oscar al miglior film!
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