REGIA: Andrew Dominik
SCENEGGIATURA: Andrew Dominik
SOGGETTO: dal libro “Blonde” di Joyce Carol Oates
PIATTAFORMA: Netflix
PRODUZIONE: Plan B Entertainment
CAST: Ana de Armas, Adrien Brody, Bobby Cannavale, Julianne Nicholson.
GENERE: biografico, drammatico
Il film “Blonde” si basa sul romanzo omonimo, scritto da Joyce Carol Oates, edito nel 1999 e racconta in modo libero la storia della star Marilyn Monroe, interpretata da un’ottima Ana de Armas. Bisogna sottolineare che il film tratta in modo moooolto libero la verità dei fatti, tanto che alcune cose che si vedono sullo schermo non sono andate nel modo rappresentato e molte altre sono pura finzione.
Senza troppi preamboli, passiamo subito a quello che ho da dire. Cosa ne penso? Penso che sia un film non solo doloroso, come in molti hanno scritto, ma io aggiungo anche penoso e addirittura disturbante, nonché inutilmente volgare. Il film e il regista, che firma anche la sceneggiatura, riduce Marilyn ad una povera mentecatta disturbata mentale la cui storia ruota essenzialmente solo intorno al sesso e a chi si è portata a letto. Avevo scritto una frase molto più forte ma ho dovuto censurarmi perché devo anche registrare un video. A proposito dell’inutile volgarità, non crediate che io sia pudica: non sono una che si scompone davanti alle scene di sesso come, basta pensare a quelle di “Trono di Spade”. Qui non c’è nulla di esibito, non ci sono accoppiamenti mostrati nei dettagli ma ciò che non viene chiaramente mostrato riesce a risultare fortemente è volgare: vedi la scena della fellatio a Kennedy. Ops… scusate lo spoiler, ma tanto è storia nota. Ovviamente in questo film nessuno viene citato per nome, a parte il figlio di Chaplin. Non si dice che l’ex sportivo che era violento con lei era l’ex marito Joe di Maggio. Te credo, altrimenti sai gli stracci che volerebbero in tribunale!
In ogni caso, le uniche scene di nudo sono quelle di Marilyn che gira sempre per casa in mutande e senza reggiseno… ma perchémmai poi? Boh. Per far parlare la gente del seno di Ana de Armas? Onestamente io parlerei della sua recitazione, che al contrario del film, è ottima. Gli attori sono tutti bravi. La regia invece è fastidiosa con i rumori di sottofondo a volte troppo presenti, le incertezze esagerate e i tempi inutilmente dilatati, giusto per farti desiderare di vedere presto la parola fine. Ma poi, parliamone: ma per essere un film d’arte è obbligatorio essere lenti come una colonna in tangenziale a Milano o sulla A4? E’ obbligatorio fare uso degli effetti per distorcere le immagini per farci pensare “Ah… le bocche sono grandi perché tutti se la vogliono mangiare?”. Lo trovo inutilmente didascalico, come se chi guarda non fosse in grado di cogliere ciò che viene comunicato dal racconto. Forse, sei tu regista che non sei bravo a suggerire le sensazioni allo spettatore? Alla fine del film ho avuto il desiderio forte di dare una bacchettata forte con un righello sulle nocche delle mani del regista e dello sceneggiatore, che poi ho scoperto essere la stessa persona.
In sintesi: ve lo consiglio? Assolutamente no… a meno che non tu non voglia invitare qualcuno a casa tua e proporgli la visione per fargli espirare qualche torto subito!
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