IDEATORE: Fanny Herrero
CAST: Camille Cottin, Thibault de Montalembert, Grégory Montel, Liliane Rovère, Fanny Sidney, Laure Calamy, Nicolas Maury, Stéfi Celma, Assaâd Bouab, Philippine Leroy-Beaulieu.
GENERE: commedia, drammatico

Ciao a tutti voi amici visionari, che come me amate il cinema e le serie tv! Io sono Lauretta Buffa di visionair.fm e questo #visioselfie è dedicato a “Chiami Il Mio Agente!”, serie francese in quattro stagioni disponibile su Netflix. La storia segue le vicende degli agenti e soci della ASK, agenzia che si occupa di gestire le carriere dei loro clienti: attori, registi, sceneggiatori.
Gli agenti però lottano anche per salvare l’agenzia che viene messa in crisi dalla morte improvvisa del suo fondatore. La vita professionale dei quattro soci finisce per mescolarsi con quella personale: la figlia segreta di Mathias appare improvvisamente per cominciare una nuova vita a Parigi; l’indipendente Andréa, impermeabile ai sentimenti, intreccia una storia con una timida ispettrice fiscale venuta a controllare i conti della ASK e Gabriel scopre il talento della receptionist che aiuterà a portare alla ribalta.
Ogni episodio segue il dipanarsi delle “storie verticali”, che si sviluppano e si intrecciano con la “trama orizzontale”, ovvero il futuro dell’agenzia.
Cosa ne penso? Mi sono piaciute molto le prime due stagioni. Un po’ meno la terza e la quarta che perdono un po’ per strada un po’ dello smalto degli episodi precedenti. L’ultima stagione infatti, secondo me, termina in modo discutibile… è come quando vai in bici a tutta velocità in campagna e poi ti si buca una gomma all’improvviso: sbandi, rallenti e di fermi lì e ti guardi in giro perplesso perché ti sei dimenticato il telefonino a casa.
Lo so: gli italiani diffidano dai prodotti francesi perché i nostri “cugini d’oltralpe” hanno tutta una gamma di mossette che a noi non piacciono. Superate la diffidenza. Tranquilli: qui le “mossette” sono sotto controllo.
Ho trovato la serie originale e coinvolgente. Mi ha ricordato una parte della mia vita in cui ho fatto un lavoro simile. La serie mostra il “dietro le quinte” dello star system: un agente spesso diventa anche una balia e si preoccupa di gestire diversi aspetti della vita del suo cliente, con il quale spesso si instaura un rapporto di fiducia che è più di un semplice rapporto di lavoro… ed è bello così.
Una delle cose che generano anche un effetto curiosità è la presenza di una o più guest star per puntata: tutti attori – nazionali e internazionali – veri, che interpretano sé stessi (magari con qualche licenza narrativa).
Mi direte… vabbè: è piaciuta a te che hai un vissuto che ti ha portato ad identificarti facilmente nella storia. No: non è piaciuta solo a me. Lo prova il fatto che “Chiami Il Mio Agente!” subirà diversi remake in diversi paesi e pare che siano in corso trattative anche per una versione italiana. Hai detto “Subirà”? Sì, ho usato il termine subirà perché, per me, il remake è una violenza all’originale. D’altra parte anche una fotocopiatrice lo sa: la copia non sarà mai davvero all’altezza all’originale!

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Author: VISIONAIR

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