“La Casa di Carta” 1, 2, 3 e 4 su Netflix. Ho visto tutte e quattro le stagioni disponibili di fila perché non avevo mai visto la serie e dovevo recuperarle tutte. E’ stato un processo discontinuo, che ha subito degli “stop & go”, così come credo che siano discontinui i risultati della serie. La prima stagione è di sicuro molto ben scritta e congeniata ma c’è qualcosa che non gira fino in fondo… come se mancasse un goccio d’olio all’ingranaggio. Si capisce il grande lavoro di scrittura che c’è dietro alla narrazione. Il piano e tutte le mosse e contromosse studiate sono davvero geniali, frutto di un grande lavoro. Il ritmo del racconto però procede a strappi tra azione, flashback necessari e siparietti romantici (ma non solo) che rallentano senza aggiungere nulla. Il mio fidanzato l’ha definita “la serie delle divagazioni inutili al momento meno opportuno”. Non potevo scegliere parole migliori. Molto meglio la seconda stagione: l’azione procede veloce e la narrazione corre più fluida.
La terza scorre ma ti lascia una sensazione di incompiutezza: qualcosa di nuovo gira un po’ a vuoto. La quarta arriva come un esame riparatore a settembre e ci traghetta di nuovo avanti nell’azione anche se alcuni personaggi (l’ispettrice Alicia Sierra in particolare) sembrano delle macchiette esagerate. Probabilmente l’attrice si è divertita a creare un personaggio ai limiti dello psicopatico… però ha calcato la mano decisamente troppo.
La quarta stagione lascia in sospeso il racconto, quindi è lecito pensare che arrivi prima o poi la quinta serie di episodi.
Cosa ne penso? E’ un fenomeno… c’è a chi piace (molto) e a chi non piace: io sto nel mezzo.
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