Non si placano le polemiche dopo la chiusura del Festival di Venezia e il Leone d’Oro assegnato a “Roma”, film diretto da Alfonso Cuaròn e distribuito da Netflix. Autori ed esercenti “ribadiscono la loro contrarietà alla scelta di aver inserito nel concorso di Venezia alcuni film non destinati alla visione in sala, diversamente da quanto aveva deciso il festival di Cannes”. Anac, Fice e Acec definiscono in una nota “iniquo che il marchio della Biennale sia veicolo di marketing della piattaforma Netflix che con risorse ingenti sta mettendo in difficoltà il sistema delle sale cinema italiane ed europee”. Anac, Fice e Acec che chiedono al Mibac “di varare con la massima sollecitudine norme che regolino anche da noi come avviene in Francia un’equa cronologia delle uscite sui diversi media”.
Il ministro dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli, intanto durante una conferenza stampa a questo proposito ha dichiarato: “ci troviamo di fronte a un mondo nuovo, un mondo destinato a rimanere che non si può gestire con decreti impositivi, ma abbiamo l’autorevolezza per confrontarci e ricondurre a sistema quella che è un’evoluzione”. Il ministro ha poi precisato: “Abbiamo già fatto una riunione con tutti i soggetti del sistema cinema e ne faremo una a metà ottobre per direttive su tv e piattaforme”.
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