Un’app con la voce di Matthew McConaughey.
Il film di spie preferito dalle vere spie.
Dick Van Dyke e il segreto di Mary Poppins.
Terry Rozier nei guai per Ghostface.
Oggi largo spazio alle curiosità e cominciamo con Matthew McConaughey che ha davvero una bella voce e, se vorrete, potreste usarla per farvi raccontare una bella storia della buonanotte. Succede con un’app che si chiama “Calm” e offre prodotti audio che aiutano a rilassarsi, concentrarsi, meditare o a dormire meglio. L’attore è stato ingaggiato per leggere una delle loro “Sleep Story”, che si intitola “Wonder”.
A proposito di cinema e “vita vissuta”, due ex agenti della CIA hanno rivelato qual è il film di spionaggio più vicino alla realtà. Si tratta di “La Talpa” (del 2011) diretto dallo svedese Tomas Alfredson e tratto dal romanzo di John Le Carré. Uno degli ex agenti ha spiegato: “Ho lavorato nel controspionaggio e quel film rappresenta un duello tra intelligenze. Il punto della storia è che identifichi un traditore, qualcuno che ha tradito il tuo gruppo. Questo succede nella realtà e io mi ci sono trovato coinvolto. Perciò le conseguenze di questo fatto e l’effetto che ha sulle persone per me sono molto reali.”.
Passiamo dalle spie ai travestimenti perché forse non tutti sanno che Dick Van Dyke, che in “Mary Poppins” era lo spazzacamino Bert, in realtà nel film vestiva i panni anche di un altro personaggio. Si tratta del banchiere Dawes, di cui interpreta il figlio in “Il Ritorno di Mary Poppins”. Pur di poter ottenere questo secondo personaggio, all’epoca l’attore convinse Walt Disney a fargli affidare la parte sborsando ben 4000 dollari! Dick Van Dyke ha raccontato l’episodio in uno speciale girato per presentare il nuovo film.
E l’uso della maschera di Ghostface di “Scream” potrebbe costar caro alla star dei Boston Celtics Terry Rozier per uso improprio di magliette e felpe con l’immagine dell’assassino creato per l’horror di Wes Craven nel ’96. Fun World, società che produce costumi e che ne detiene i diritti per l’utilizzo cinematografico, gli ha fatto causa per violazione di copyright e chiede un risarcimento danni di 150.000 dollari.
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